Lo dice la ricerca di un medico britannico: la pasta riscaldata fa ingrassare meno… Volete sapere perchè?!
In effetti la pasta una volta digerita fa aumentare il livello di glucosio nel sangue, fenomeno che a sua volta porta a un aumento dell’insulina necessaria per riportare il glucosio nella norma. Come evitarlo?
Senza dubbio gli esperti raccomandano di mangiare alimenti ricchi di fibre come i nostri del “Mulino Val d’Orcia” per intenderci che riducono i picchi di glicemia, favorendo un aumento e una diminuzione più graduali dei livelli di zuccheri nel sangue.
A quanto pare, però, c’è anche un’altra strategia possibile: prepararsi un bel piatto di pasta, lasciarla raffreddare e poi scaldarla nuovamente. Sembra infatti che la pasta riscaldata non faccia aumentare bruscamente la glicemia.
Dietro a questo fenomeno ci sarebbe il cosiddetto amido resistente, una forma di carboidrato che non viene efficientemente attaccato dagli enzimi digestivi. Secondo Denide Robertson, ricercatrice dell’University of Surrey, quando la pasta viene raffreddata si forma proprio l’amido resistente. Ciò significa che mangiando pasta fredda si riduce il picco di glucosio dopo in pasto, ma non solo. Anche le calorie assunte saranno ridotte. In altre parole, mangiare pasta fredda può aiutare a dimagrire.
“In questo modo è stato confermato che mangiare pasta fredda riduce il picco ematico di glucosio e di insulina dopo i pasti rispetto a quello rilevabile dopo aver mangiato pasta appena preparata. Ma c’è di più. Infatti la pasta riscaldata riduce ancora di più il picco di glucosio, arrivando letteralmente a dimezzarlo.
L’ipotesi è che raffreddare e riscaldare la pasta renda l’amido ancora più “resistente”. I benefici di questa forma di carboidrato devono però ancora essere accertati. A dimostrare l’utilità della sua introduzione nella dieta potrebbe essere la stessa Robertson, che ne valuterà l’effetto in uno studio finanziato da Diabetes UK. Non bisogna infatti dimenticare che i picchi di glucosio non sono solo pericolosi per la linea, ma aumentano anche il rischio di diabete.”
Tratto da benessereblog.it